sabato 26 maggio 2012

Recording worldwide


Museo Nazionale del Cinema (Torino)
Una grande mostra che comprende una grande varietà di macchine, formata principalmente da raccolte di cineprese, proiettori, macchine fotografiche, ingranditori, visori e accessori per la fotografia oltre a grammofoni, fonografi, giradischi.

Museo del disco d'epoca (Sogliano al Rubicone (FC))
Sul cui sito, tra l'altro è possibile vedere in funzione un esemplare del fonografo di Thomas Edison con un disco di cera registrato nel 1902.

Abbey Road Studios (Londra)
Uno degli studi di registrazione più famosi al mondo in cui, oltre ai Beatles, registrarono Queen, The PoliceU2, Muse, Radiohead, The Killers, The Subways, Deep Purple,
e alcune tra le più famose colonne sonore di film, come la trilogia del Signore degli Anelli o la trilogia di Guerre stellari











Blackbird Studio (Nashville)
Altri studios tra i più famosi, che hanno dato alla luce album di artisti come White Stripes, Kings of Leon, Taylor Swift, Red Hot Chili Peppers, Pearl Jam e Rush.




















Queste foto evidenziano invece ben altra natura (drammatica) del 'registrare' nella geografia del mondo.
La prime immagini testimoniano gli effetti di scosse sismiche di forte intensità sul territorio.
Questi evidenti segni ci permettono una registrazione dell'area sismica di un luogo e il loro conseguente studio.
La prima immagine, in particolare, si riferisce al non molto noto fenomeno della liquefazione, che caratterizza il suolo con caratteristiche zone ben individuabili attraverso una visuale a volo d'uccello.




Un altro fenomeno ben individuabile sulla superficie, che ci permette di delimitare e quindi "registrare" zone particolarmente definite è quello della subsidenza, non per forza collegato ai terremoti, ma comunque facilmente in relazione con violenti movimenti del sottosuolo.



Un salto nella storia della registrazione



 Premetto di volermi focalizzare in questo post sull'analisi di uno specifico campo semantico del termine 'registrare', ovvero quello dedicato al materiale multimediale, come i suoni e la musica (in quanto comprenderli tutti potrebbe generare confusione o comunque una troppa generalità nella trattazione).

 Come si è sviluppata la storia della registrazione?

 L'intento non è tanto quello di analizzare per filo e per segno ogni passo di questo lungo sviluppo che ha visto la comparsa di tecnologie e dispositivi sempre più complessi , quanto quello di fornire degli spunti attraverso i documenti reperibili nella Rete.

 Cosa se non i brevetti possono meglio testimoniare l'avvicendarsi di macchine che in modo sempre più preciso e fedele hanno saputo catturare una parte del nostro presente per poi potercelo riproporre una volta  trascorsi anni?

 L'argomento è amplissimo, me ne rendo conto, ma non potendo materialmente aspirare alla completezza, penso possa essere interessante proporre alcune curiose macchine:

Il Fonografo, inventato da Thomas Edison nel 1877, di cui se ne riporta  a questo link (1888) un miglioramento con esplicito riferimento all'invenzione di Edison e al relativo brevetto, N.786. e a questo link un brevetto più recente, datato 1922.
Esso fu il primo apparecchio in grado di registrare e riprodurre il contenuto della stessa registrazione.
Se però per anni si pensò che le prime registrazioni della voce umana si dovessero a Thomas Edison, un articolo della Repubblica ci informa di una ricerca americana che smentisce il tutto: "La prima voce umana registrata 'Era il 9 aprile di 148 anni fa'".



Un altro brevetto, il Music Roll, più recente, del 1930, mostra invece un apparecchio simile al fonografo, ma il cui funzionamento, di registrazione e riproduzione, è basato su un rotolo di carta che viene forato. Pensato soprattutto per le registrazioni al pianoforte, presenta una differenziazione nel ruolo di alcuni fori piuttosto che altri: mentre una parte di essi è dedicata alle note, l'altra si occupa di registrare le dinamiche, in modo che la registrazione possa risultare ancora più fedele.
Un apparecchio simile al Music Roll, ma registrato ancora prima, nel 1880 è questo.

Questo grammofono (1896), oggetto conosciutissimo e la cui storia è facilmente consultabile sulla pagina di Wikipedia, ha invece una particolarità nel metodo di registrazione della musica (non tanto in quello di riproduzione). Esso infatti riprende il principio di funzionamento del fonoautografo, implementandolo. Dopo aver trascrivere graficamente le onde sonore su un mezzo visibile, esse vengono riportate su un supporto riprodubile, che a tutti gli effetti è individuabile in un disco.

Risalente al 1900, questa invenzione, oltre a registrare musica con lo stesso funzionamento del Music Roll, è stato esplicitamente ideato anche per duplicare le registrazioni sui lunghissimi rotoli di carta forata.
Fino ad arrivare alla registrazione/riproduzione magnetica e non più meccanica degli anni '30 del Novecento (anche se per una vero e proprio sviluppo bisogna aspettare gli anni '40-'50), come testimonia questo brevetto, anche se...Qualcuno aveva già visto lungo nel secolo precedente:

Il resto della storia è praticamente conosciuto e sempre più dominato dalla digitalizzazione dei supporti e alla miniaturizzazione dei dispositivi, senza mai dimenticare l'importanza della qualità che al giorno d'oggi ha raggiunto livelli impressionanti.

In ogni caso linko un breve riassunto di facile lettura che arriva fino alla fine degli anni '80 (lo stesso sito che ospita l'articolo è molto interessante):
"La nascita della registrazione e della riproduzione sonora"

Prima di concludere non posso evitare di postare l'ultimo doodle presentato da Google il 23 Maggio (che, tra l'altro ci dà anche la possibilità di registrare le nostre performances musicali su 4 tracce separate), in commemorazione del 78-esimo compleanno di Robert Moog.


sabato 12 maggio 2012

La retina "registra" le immagini?


Premessa: questo post non vuole avere altro che carattere informativo, senza alcuna presunzione di voler spiegare scientificamente e nel dettaglio le motivazioni e il processo di funzionamento.



La retina del nostro occhio può essere vista come una sorta di registratore di immagini, in quanto nel momento in cui la luce passa attraverso la nostra pupilla, l'immagine da essa formata si stampa per qualche attimo sulla retina e lì vi rimane fin quando una nuova inquadratura catturata dal nostro organo visivo le si sovrappone.

Una veloce prova pratica la si può effettuare tramite il sito linciato qui sotto:
Questo fenomeno è ampiamente sfruttato dal cinema. Infatti noi percepiamo una visione continua di fotogrammi, a patto che questi scorrano con una velocità superiore al periodo di permanenza dell'immagine sulla parete retinica.
Il meccanismo di funzionamento dei proiettori cinematografici a pellicola (ormai non più usati nella maggior parte delle sale cinematografiche) permette di comprendere ancora meglio tutto ciò.    http://it.wikipedia.org/wiki/Proiettore_cinematografico



venerdì 11 maggio 2012

Spot pubblicitari - La tecnologia di qualche anno fa...


Riprendendo il post precedente, mi è venuto in mente di aver dimenticato qualcosa...


Ho pensato che forse non sarebbe una cattiva idea inserire anche qualche spot promozionale televisivo di prodotti che, come le macchine fotografiche o le meno citate videocamere, ci aiutano (e ci aiutavano) a registrare quelli che sono per noi dei momenti importanti, suggestivi, caratteristici che in nessun modo vogliamo dimenticare.
C'è la memoria per questo, certo, ma visto che, almeno a me, spesso fa cilecca, perché non chiedere aiuto all'onnipresente tecnologia?
Riportare qui pubblicità che però possiamo vedere tutti i giorni sullo schermo del nostro televisore mi sembrava inutile e assolutamente vuoto, così ho pensato di raggruppare qui sotto 3 o 4 spot degli anni '80 e '90.
A me ha fatto un certo effetto vedere come le cose siano cambiate in pochi anni (e sto parlando oltre che delle tecnologie, anche del modo di fare pubblicità, essendo essa stessa un collegamento quasi obbligato con questo blog e quindi ulteriore argomento di analisi).
Buona visione!








Il fascino vintage dello scatto


Navigando in cerca di tutto e niente, come spesso senza rendermene conto faccio, ho trovato un interessante sito che archivia tutti i manifesti pubblicitari, di qualsiasi oggetto e argomento a partire dai primi anni del Novecento (anche se se ne riescono a trovare alcuni ancora più "retrò").


C'è davvero di tutto, dalle pubblicità di prodotti farmaceutici ai primi spot antidroga, fino ad arrivare alle arti marziali o all'aeronautica.





In particolare mi sono soffermato sulle pubblicità di macchine fotografiche che, oltre ad occupare un importante poltrona nell'ambito dell'argomento di questo Blog, hanno sempre il loro fascino.


E' vero, non è un archivio così ben rifornito, tuttavia mi ha colpito, e ho pensato: "Perché non aggiungere anche questo tassello?"













Non contento del risultato ottenuto, ho pensato che avrei potuto sforzarmi un po' di più e, neanche a dirlo troppo forte, spunta sotto gli occhi questo interessantissimo sito in cui è racchiusa buona parte della storia delle più (o meno) famose marche di materiale fotografico, dai rullini, agli obiettivi, fino ai veri e propri corpi macchina.

http://www.storiadellafotografia.it/








Se invece si volesse una breve storia della fotografia in sé, si può far affidamento ad un piacevole riassunto (tra l'altro corredato da moltissime immagini) presente in questo Blog, di un fotografo professionista, Marco Crupi.