sabato 26 maggio 2012

Un salto nella storia della registrazione



 Premetto di volermi focalizzare in questo post sull'analisi di uno specifico campo semantico del termine 'registrare', ovvero quello dedicato al materiale multimediale, come i suoni e la musica (in quanto comprenderli tutti potrebbe generare confusione o comunque una troppa generalità nella trattazione).

 Come si è sviluppata la storia della registrazione?

 L'intento non è tanto quello di analizzare per filo e per segno ogni passo di questo lungo sviluppo che ha visto la comparsa di tecnologie e dispositivi sempre più complessi , quanto quello di fornire degli spunti attraverso i documenti reperibili nella Rete.

 Cosa se non i brevetti possono meglio testimoniare l'avvicendarsi di macchine che in modo sempre più preciso e fedele hanno saputo catturare una parte del nostro presente per poi potercelo riproporre una volta  trascorsi anni?

 L'argomento è amplissimo, me ne rendo conto, ma non potendo materialmente aspirare alla completezza, penso possa essere interessante proporre alcune curiose macchine:

Il Fonografo, inventato da Thomas Edison nel 1877, di cui se ne riporta  a questo link (1888) un miglioramento con esplicito riferimento all'invenzione di Edison e al relativo brevetto, N.786. e a questo link un brevetto più recente, datato 1922.
Esso fu il primo apparecchio in grado di registrare e riprodurre il contenuto della stessa registrazione.
Se però per anni si pensò che le prime registrazioni della voce umana si dovessero a Thomas Edison, un articolo della Repubblica ci informa di una ricerca americana che smentisce il tutto: "La prima voce umana registrata 'Era il 9 aprile di 148 anni fa'".



Un altro brevetto, il Music Roll, più recente, del 1930, mostra invece un apparecchio simile al fonografo, ma il cui funzionamento, di registrazione e riproduzione, è basato su un rotolo di carta che viene forato. Pensato soprattutto per le registrazioni al pianoforte, presenta una differenziazione nel ruolo di alcuni fori piuttosto che altri: mentre una parte di essi è dedicata alle note, l'altra si occupa di registrare le dinamiche, in modo che la registrazione possa risultare ancora più fedele.
Un apparecchio simile al Music Roll, ma registrato ancora prima, nel 1880 è questo.

Questo grammofono (1896), oggetto conosciutissimo e la cui storia è facilmente consultabile sulla pagina di Wikipedia, ha invece una particolarità nel metodo di registrazione della musica (non tanto in quello di riproduzione). Esso infatti riprende il principio di funzionamento del fonoautografo, implementandolo. Dopo aver trascrivere graficamente le onde sonore su un mezzo visibile, esse vengono riportate su un supporto riprodubile, che a tutti gli effetti è individuabile in un disco.

Risalente al 1900, questa invenzione, oltre a registrare musica con lo stesso funzionamento del Music Roll, è stato esplicitamente ideato anche per duplicare le registrazioni sui lunghissimi rotoli di carta forata.
Fino ad arrivare alla registrazione/riproduzione magnetica e non più meccanica degli anni '30 del Novecento (anche se per una vero e proprio sviluppo bisogna aspettare gli anni '40-'50), come testimonia questo brevetto, anche se...Qualcuno aveva già visto lungo nel secolo precedente:

Il resto della storia è praticamente conosciuto e sempre più dominato dalla digitalizzazione dei supporti e alla miniaturizzazione dei dispositivi, senza mai dimenticare l'importanza della qualità che al giorno d'oggi ha raggiunto livelli impressionanti.

In ogni caso linko un breve riassunto di facile lettura che arriva fino alla fine degli anni '80 (lo stesso sito che ospita l'articolo è molto interessante):
"La nascita della registrazione e della riproduzione sonora"

Prima di concludere non posso evitare di postare l'ultimo doodle presentato da Google il 23 Maggio (che, tra l'altro ci dà anche la possibilità di registrare le nostre performances musicali su 4 tracce separate), in commemorazione del 78-esimo compleanno di Robert Moog.


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